di Ing. Chiara Buda – collaboratrice di Polistudio A.E.S.
La classe energetica di un immobile può davvero fare la differenza nel momento in cui si decide di acquistare o di costruire casa, sia in termini di rispetto dell’ambiente che di risparmio in bolletta. La scelta di una casa che ricade in una classe energetica elevata, può migliorare in maniera significativa l’efficienza di una abitazione e del benessere, permettendo di evitare sprechi di energia e di compiere scelte ecosostenibili.
Il patrimonio edilizio italiano è costituito per lo più da immobili risalenti agli anni ’70 (per non parlare degli edifici costruiti prima del 1945), privi di isolamento e con impianti alquanto obsoleti.
Al giorno d’oggi costruire una casa significa rispettare parametri molto elevati, sia dal punto di vista delle caratteristiche dell’involucro, opaco e trasparente, sia dal punto di vista impiantistico.
Il miglioramento del livello energetico degli edifici riveste, quindi, un ruolo di fondamentale importanza, non solo per il raggiungimento degli obiettivi fissati da parte dell’Unione Europea per il 2020 (ridurre del 20% le emissioni di gas serra, aumentare del 20% il contributo delle fonti rinnovabili alla produzione di energia, aumentare del 20% l‘efficienza energetica), ma anche per orientarsi positivamente entro il 2050 verso un’economia a bassa intensità di carbonio.
Obiettivo edifici NZEB: a che punto siamo?
Quando si parla di classificazione energetica degli immobili, il discorso si estende oltre la semplice prestazione dell’immobile, in quanto, grazie ai nuovi limiti normativi sull’obbligo di dotazione di fonti energetiche rinnovabili, si vanno a ridurre notevolmente i livelli di CO2 emessi in ambiente.
Ristrutturazione in classe A di un edificio residenziale a Riccione (Rn) – Progetto di Polistudio A.E.S.
Un esempio sono gli edifici NZEB, edifici a energia quasi zero, per i quali più del 50% del fabbisogno globale del fabbricato è coperto, grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili. Tuttavia, nonostante l’intensa attività di riqualificazione degli edifici esistenti, l’obiettivo NZEB appare ancora lontano nella realtà italiana. Anche se non mancano esempi virtuosi che, si spera, con il tempo possano sempre più provocare un processo di fiducia e di mobilitazione verso nuovi investimenti da parte anche dei privati.
Fondazione Feltrinelli – Via Pasubio, Milano. Progettazione e DL impiantistica di Polistudio A.E.S.
Come si calcola la classe energetica di un immobile?
La classe energetica di un immobile viene calcolata in base a quanto combustibile si consuma all’anno per ogni metro quadro di superficie riscaldata.
Più la classe è elevata (ad es. classe A4 vs classe G), meno energia è necessaria per riscaldare un metro quadro di abitazione.
Una casa in Classe F consuma, per metro quadro, 5 volte di più di una casa in Classe A4. Nonostante questo e nonostante il fatto che non ci sia alcun vantaggio nel mantenere una casa in una classe energetica bassa, ancora oggi in Italia il 90% delle abitazioni appartiene ad una classe energetica bassa (dalla E alla G);
Per fare un confronto concreto sui consumi effettivi che si hanno in un anno, confrontiamo due abitazioni: la prima si presenta come un vecchio immobile in Classe Energetica F che può consumare fino a 15 litri di combustibile (23 €/m2), la seconda rientra in Classe A4 e consuma tra 1 e 3 ossia circa 3 € /m2.
1-Appartamento degli anni ’70 ricadente in classe energetica F, costituito da una metratura pari a 90 mq, privo di isolamento termico, con serramenti di medie prestazioni e con un impianto a caldaia standard e a radiatori. Se si stimasse un consumo annuo/mq, si otterrebbe un valore oscillante tra i 15 e i 30 smc/mq anno, con un peso in bolletta che varierebbe da 1500 €/anno a 2500 €/anno.
2-Parallelamente, analizziamo un appartamento di nuova costruzione e di pari metratura, costituito da un involucro altamente performante ed isolato e da un impianto tecnologico ad alta efficienza, con un alto contributo di energia proveniente da fonti rinnovabili. È possibile riscontrare un notevole abbassamento dei consumi in bolletta; infatti, stimando un consumo annuo/mq variabile da 0,8 a 2 smc/mq anno, si ottiene un valore in bolletta pari a circa 500 €/anno.
Solo in termini monetari, il vantaggio economico è evidente: in poco tempo le spese per acquistare una casa in classe A4 o per aumentare l’efficienza energetica di un vecchio edificio saranno ripagate e superate dal risparmio in bolletta.
annuo/mq, si otterrebbe un valore oscillante tra i 15 e i 30 smc/mq anno, con un peso in bolletta che varierebbe da 1500 €/anno a 2500 €/anno.
Allora conviene acquistare un immobile in classe energetica A4?
Sì, conviene acquistare una casa in classe A4: meno sprechi energetici e più utilizzo di fonti rinnovabili e a basso impatto ambientale. Inoltre, il comfort abitativo di una classe A4 non è replicabile da classi energetiche meno performanti.
Sono quindi molti i vantaggi se si decide di progettare una casa in classe A4.
Grazie alla presenza di coibentazione si riesce a garantire un elevato comfort interno, evitando fenomeni di umidità e mantenendo più facilmente temperature calde d’inverno e fresche d’estate.
Un altro vantaggio è il risparmio in bolletta, dovuto ai minori consumi, grazie ai quali si riesce a garantire anche un maggior rispetto dell’ambiente, innalzando così il valore dell’immobile sul mercato.