NewsIlluminotecnica: comfort ed innovazione negli ambienti

Illuminotecnica: comfort ed innovazione negli ambienti

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La luce è fondamentale nella vita dell’uomo. È appunto “quel fenomeno fisico che permette la visione degli oggetti” ed è in grado di definire l’atmosfera, la fruibilità degli ambienti e di contribuire al benessere psico-fisico delle persone. Ma come illuminare al meglio gli ambienti per ottenere comfort e benessere? Lo abbiamo chiesto alla lighting designer Chiara Tabellini, che collabora con Polistudio A.E.S.

 

Che significato hanno per lei luce e ombra nella progettazione di ambienti?

Luce e ombra sono elementi in costante simbiosi: insieme dialogano nel conferire volume alla materia e vita allo spazio, a cui entrambe appartengono. Possiamo disegnare l’ombra attraverso la luce ed evidenziare ciò che è in luce mediante l’ombra. Se la luce evidenzia gli spazi, l’ombra ne restituisce la connotazione introspettiva. Non è un caso che ambienti, in cui l’esigenza primaria dell’utente sia il riposo, lo studio o qualunque attività che richieda raccoglimento, si debba illuminare, con l’ombra.

Nuovo edificio Ferrari Gestione Sportiva - Maranello (MO) – Polistudio A.E.S.

Se in ambito residenziale occorre valorizzare lo spazio architettonico progettato dai professionisti attraverso la giusta luce per avere corrette ombre, negli spazi pubblici, proprio per l’eterogeneità degli utenti con diversa percezione visiva, peraltro condizionata da molteplici elementi tra cui l’età, è necessario garantire un’illuminazione standard regolamentata, sempre senza eccessi e nel rispetto del principio teso alla concretizzazione di “luce come e dove serve”.


Sono convinta che il rapporto luce/ombra sia esattamente come quello tra progettista dello spazio e progettista illuminotecnico.

Nell’ultimo decennio, si è dovuto far fronte al grande cambiamento che la tecnologia LED ha portato con sé. Ciò ha fatto emergere nuove opportunità di sviluppo di mercato e cultura della luce, nonché nuove figure dedicate. Cosa ne pensa?

È vero, abbiamo la fortuna di vivere in un’epoca di transizione storica dal punto di vista delle sorgenti luminose. Non mi riferisco tanto alle lampadine con attacchi convenzionali, a cui è stata modificata la fonte ma al vero è proprio avvento del LED integrato, ovvero, corpi illuminanti che non hanno più convenzionali cablaggi per lampadine ma sono costruiti intorno ad un “chip” o diodo, per essere funzionali all’utilizzo a cui sono destinati.

Ex Manifattura Tabacchi Milano – Polistudio A.E.S.

Questo ha creato e sta creando un mondo sempre più illuminato intorno alla luce: dalla produzione, alla progettazione intesa come delineazione degli spazi e dei volumi in essi contenuti attraverso effetti luminosi ed ottiche prestabilite, al controllo programmato della funzionalità; il LED ha cambiato l’idea di luce a cui eravamo abituati.

Realizzazione lighting designer Chiara Tabellini

Come coniugare al meglio lato estetico e tecnologia, efficienza energetica e luce, sorgenti LED e il loro controllo intelligente nella progettazione di smart home?

Partendo dal rispetto dell’ambiente che va illuminato, dalla sua storia, o dal suo futuro, dalla posizione rispetto alla luce naturale, dalla funzione che dovrà avere, dalle aspettative di chi lo occuperà e da eventuali esigenze di renderlo versatile o addirittura polifunzionale. Ogni ambiente ha davvero la sua luce e il ruolo del progettista è quello di saperla individuare e rendere quel luogo la lunga estensione di chi lo occuperà o vivrà, utilizzando conoscenza, esperienza, e tutta la tecnologia a disposizione.

Realizzazione lighting designer Chiara Tabellini

Durante l’ultima edizione della fiera internazionale del mobile di New York, la bellezza e l’eleganza della natura sono state le protagoniste assolute. Ma è stato dato ampio spazio alla personalizzazione da parte degli interior designer. Cosa ne pensa? Come a suo parere la luce può valorizzare le forme e i colori di un ambiente?

L’avvento dei corpi illuminanti a led integrato ha introdotto una serie di caratteristiche tecniche che, se usate abilmente, rappresentano un utilissimo strumento per evidenziare colori, materiali e caratteristiche identificative degli oggetti illuminati. Si pensi solo alla possibilità di poter scegliere quanto deve essere grande il cono di luce sull’oggetto considerato, stabilire quanta intensità deve ricevere, o poterne estrapolare la giusta resa cromatica, o quanto, addirittura, poter giocare con sfumature di colore della stessa luce per ottenere la miglior resa materica delle finiture.

Realizzazione lighting designer Chiara Tabellini

 

Ad esempio, stabilito quale risultato si vuole ottenere, il tronco di un noce non può essere illuminato come quello di un ulivo, un parquet non può essere illuminato come una superficie continua.

Realizzazione lighting designer Chiara Tabellini

 

Una volta individuate le potenzialità dei corpi illuminanti, per la valorizzazione degli ambienti, si interviene sulle corrette posizioni. Un ambiente basso e largo può sembrare più alto, uno al contrario troppo elevato, può essere valorizzato e riportato alla percezione di proporzioni più equilibrate. Come in ogni ambito, ogni difetto può essere percepito e subìto come tale, oppure, attraverso la giusta luce, può diventare un valore aggiunto. Anzi, a volte, il valore aggiunto.

Humanitas Medical Care - Arese: lampada Coelux: simula la luce diurna con ciclo circadiano – Polistudio A.E.S. – Foto ©Max Allegritti

Parliamo di ospedali. Ambienti complessi per via delle molteplici esigenze di gruppi di persone diverse: i pazienti, i medici, gli infermieri… È importante trovare soluzioni illuminotecniche in grado di raggiungere la giusta armonia. Studi recenti hanno evidenziato come la luce possa incidere sul benessere e sullo stato d’animo del paziente e quindi di favorire il processo di guarigione. Può raccontarci la sua esperienza?

Recentemente mi è stato chiesto di apportare migliorie ad un progetto di illuminazione di una nuova struttura ospedaliera e la cosa che mi ha resa più entusiasta è stata proprio l’attenzione che la committenza italiana, ha riservato ai requisiti illuminotecnici, ritenendoli imprescindibili.

Humanitas Medical Care – Arese: lampada Coelux: simula la luce diurna con ciclo circadiano – Polistudio A.E.S. – Foto ©Max Allegritti

 

Tutti gli ambienti maggiormente utilizzati devono essere “umanizzati”: dagli spazi di chi lavora, a quelli di chi usufruisce dei servizi e di coloro che li accompagnano.
Sottolineo “italiana”, perché viviamo in un Paese baciato dai raggi del sole e proprio per questo motivo non si è sentita, fino ad oggi, l’esigenza di uniformarci a concetti ben espressi e regolamentati in ambito europeo.

Humanitas Medical Care – Arese: lampada Coelux: simula la luce diurna con ciclo circadiano – Polistudio A.E.S. – Foto ©Max Allegritti

 

Ho maturato parte della mia formazione professionale in Belgio, che per la propria collocazione geografica come altri Paesi in nord Europa, ha dovuto rivolgere l’attenzione alla quantità e soprattutto alla qualità della luce artificiale, equiparando il contributo professionale di un progettista illuminotecnico al ruolo di tutti gli altri specialisti coinvolti.

Muze'um L, Museum Light & Landscape – Roeselare - Belgio

Non solo negli ospedali, ma anche nelle scuole, negli uffici e, in generale, in tutti gli edifici in cui le persone trascorrono la maggior parte della giornata, si ha l’esigenza di realizzare progetti della luce, basati su sistemi programmati di illuminazione artificiale, che combinino gli effetti visivi, biologici ed emozionali normalmente indotti dalla luce naturale per migliorare il benessere e le prestazioni delle persone.

Edificio Fondazione Feltrinelli – Milano (MI) – Progettazione impianti Polistudio A.E.S.

 

Le dirò di più, in contesti dove fino ad oggi l’illuminazione architetturale non era contemplata, e si preferiva l’utilizzo esclusivo di sorgenti luminose considerate solo per le qualità funzionali, peraltro distribuite nello spazio in maniera tanto ordinata quanto indiscriminata, si inizia a richiedere addirittura un “light design concept” che potremmo tradurre con l’uso maestrale di corpi illuminanti la cui disposizione, funzione, versatilità di utilizzo e a volte riconoscibilità, conferiscono allo spazio occupato, connotazioni riconducibili a sensazioni piacevoli e positive. Una sorta di “sezione aurea” applicata alla luce, dove la proporzione dell’armonia che deriva da calcoli e geometrie ben definiti, restituisce una sorta di inconfutabile bellezza oggettiva, come studi specifici hanno ampiamente dimostrato.

Camplus Turro Milano – progettazione impiantistica Polistudio A.E.S.

Come crede illumineremo in futuro?

Illuminati da una sorta di secondo “umanesimo” dove un moderno uomo vitruviano sia al centro di una sempre più avanzata tecnologia, non fine a se stessa, ma dedicata al servizio di una formazione spirituale, morale e civile. Poste le basi nel presente, la luce del futuro sarà attenta alle esigenze ambientali ed umane, risolvendo tutte le contraddizioni che fisiologicamente ogni evoluzione impone di superare. Dalla richiesta di umanizzare gli spazi comuni, alla necessità di ottenere importante certificazione nel mondo dell’edilizia, la luce diventerà sempre più parte dell’ingegneria e dell’architettura degli spazi occupati. È recentissimo l’inserimento dell’ambìto protocollo di certificazione edilizia “Well”, amministrato dall’”International Well Building Institute” e studiato per verificare concretamente il livello di benessere di chi vive o lavora negli ambienti costruiti. Rispetto ad altre prestigiose certificazioni correlate, Well è fondato sulla misurazione e sul monitoraggio continuo di tutti i temi strutturali dell’edificio che hanno un impatto diretto sulla salute e sul benessere degli occupanti; in tale contesto, la luce, non solo sarà compresa, studiata e progettata, ma avrà un importante riflettore dedicato.

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